Progetto Claber
Una parola, una storia, una testimonianza possono accendere qualcosa dentro di noi: il bisogno di trasformare il dolore in gesto. Da qui sono nati due progetti che hanno coinvolto attivamente due indirizzi differenti. Gli studenti hanno attraversato il linguaggio della violenza, lasciando che testi e immagini interiori si trasformassero in segni, emozioni, visioni.
Da questo percorso sono nate delle formelle tridimensionali 15x15: piccoli frammenti di mondo in cui il filo ricuce, il plexiglass resiste, il colore racconta. Elaborati che diventano vere e proprie pietre d’inciampo, capaci di fermare lo sguardo e risvegliare la memoria.
Il progetto di Design, che ha coinvolto le classi 3ª e 5ª, e quello di Arti Figurative, che ha impegnato le classi 5ª con opere pittoriche sviluppate attraverso diverse tecniche sviluppando un percorso analogo, sono stati realizzati in collaborazione con Claber, azienda particolarmente attiva sul territorio nella sensibilizzazione su questa tematica, grazie al lavoro dei docenti Agosto, Busato e Spalletta.
Due percorsi diversi, un unico intento: dare voce a ciò che troppo spesso resta taciuto. 

Il cammino ha raggiunto una sua prima tappa il 21 novembre a Fiume Veneto, durante lo spettacolo “SCHEGGE. Per favore non chiamateli uomini” di M. Menegato, dove gli studenti hanno presentato le loro opere con emozione e consapevolezza… ma non finisce qui.
Stay tuned 

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