Progetto PTOF: Il QuadernONE

Giovedì 11 maggio 2023, presso la sede centrale di Cordenons, si è svolta la cerimonia di consegna degli elaborati realizzati dalle studentesse e degli studenti delle classi del biennio, di 4E grafica e di 5E grafica sul tema dell'HIV e AIDS.
Erano presenti alla cerimonia, oltre agli studenti, al Dirigente Scolastico prof. Enrico Quattrin e le docenti referenti del progetto Sara Marzari e Moira Piemonte, l'Assessore alla Cultura Loris Zancai Muciognat, l'Assessore alle Politiche Sociali e Pari Opportunità Guglielmina Cucci, Assessore alle Assessore Servizi alla Persona: Cultura, Istruzione, Salute e Sociale, Associazionismo, Politiche Giovanili  del Comune di Fontanafredda Cristina Centis, 45 Club Frecce Tricolori di Pordenone, C.R.O. di Aviano con la Dott.ssa Ornella Stoppa, Vincenzo Bottecchia Presidente APS Màcheri, Associazione Fam. diabetici di Pordenone, Associazione Insieme C.R.O., Nadia Lorenzon Vice Presidente ProLoco di Pordenone, Esp. Fin. Alessandro Anese, Viviana Cadamuro di Fondazione Alvise.
Le strisce di fumetto realizzate faranno da copertina al ‘’QuadernONE’’ per studenti e studentesse e sono un’idea che nasce dalla necessità di realizzare uno strumento usando una forma di comunicazione riconosciuta dal mondo giovanile che, diversamente da una semplice brochure informativa, faccia parte della quotidianità. Per tale motivo, attraverso questo ‘’QuadernONE’’ si vuole offrire ai giovani studenti l’opportunità di avere delle informazioni sull’infezione da HIV e sulle altre Infezioni a trasmissione sessuale, fruibili e condivise mediante una creazione artistica che sarà realizzata direttamente da un gruppo di pari, selezionato tra gli studenti e le studentesse di 4 Licei Artistici di 4 regioni Italiane.
Il ‘’QuadernONE’’ consentirà di far circolare le informazioni e di non essere facilmente disperso al pari di un volantino o di una brochure informativa, in quanto nella sua funzione accompagna e rimane custodito per lungo tempo insieme ai libri scolastici passando tra scuola e casa .
Negli ultimi quattro, cinque anni le diagnosi di HIV fra i ragazzi dai 18 ai 25 anni sono molto aumentate. I giovanissimi non conoscono il virus, c’è un grosso gap da colmare, perché si può fare vera prevenzione soltanto se c’è una consapevolezza reale di che cosa sia HIV e le altre Infezioni a trasmissione sessuale. Negli ultimi quarant’anni, da quando si sono avuti i primi casi accertarti di HIV/AIDS, sono stati fatti passi avanti giganteschi nella lotta alla malattia e ora abbiamo gli antivirali, con cui è possibile trattarla e azzerare la carica virale: non si riesce a eradicare il virus, ma impedendogli di replicarsi, i pazienti con HIV in trattamento non sono più contagiosi. Questo significa poter vivere una vita di coppia normale, avere figli senza paura di trasmettere loro l’HIV: è una conquista epocale che aiuta anche a contrastare lo stigma. Ma per poter prescrivere le terapie è indispensabile che chi è stato contagiato, lo sappia e non faccia parte di quel sommerso che è inconsapevole del proprio stato sierologico.
Inoltre, sono circa 30 le infezioni che si possono trasmettere per via sessuale. Solo in Italia sono segnalati circa 4 mila nuovi casi ogni anno. Dal 1991 il Sistema di sorveglianza ha segnalato un totale di 140.874 nuovi casi, ma mentre il numero è rimasto stabile fino al 2004, dal 2005 le segnalazioni hanno subito un incremento pari al 41,8% rispetto al periodo 1991-2004.
Queste infezioni colpiscono di più gli individui con una maggiore suscettibilità biologica ad esse e tendono a interessare maggiormente soggetti che hanno un apparato genitale più complesso ed esteso, come le donne, e dove i patogeni hanno una probabilità maggiore di stabilirsi.
Si tratta, quindi, di una vera e propria emergenza già in atto. È necessario allora favorire la prevenzione, sensibilizzando i giovani a corretti stili di vita e a corrette abitudini comportamentali e relazionali, migliorando il grado di conoscenza delle infezioni, le modalità di contagio e gli strumenti di prevenzione e cura.
La vera sfida, quindi, non è solo continuare a parlare di HIV e IST ma di trovare strumenti efficaci per arrivare in modo diretto ai giovani, ampliandone la consapevolezza affinché l’informazione oltre a “circolare” venga interiorizzata.

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